MESSA A TRE VOCI DEL SIG. GIACOMO INSANGUINE DETTO MONOPOLI

 
     
 

La pubblicazione di questa “Messa a tre voci” di Insanguine si propone come contributo alla conoscenza di testi musicali, per organico ridotto, tra i più tipici della scuola napoletana della seconda metà del Settecento nell’ambito della produzione sacra. Di Giacomo Insanguine, peraltro, nessuna musica, sacra o profana, risulta pubblicata a tutt’oggi.

 Il brano è perfettamente rappresentativo dell’osmosi, a dire il vero unidirezionale, che a Napoli travasò stili e generi dall’opera buffa verso il repertorio liturgico. Il giudizio sintetico che Paisiello diede di Insanguine come “il maestro delle pezze” ha sicuramente nuociuto al compositore, mettendo in ombra la sua straordinaria capacità di inventare e trattare melodie.  La messa, infatti, risulta di grande eufonia e di sicuro effetto, a segno di un mestiere lungamente esercitato e basato sugli insegnamenti dei grandi maestri del passato quali Durante e Feo. 

L’originale della partitura è conservato presso la Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli alla collocazione M. Rel. 914.

 
     
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  Kyrie    
  Gloria    
  Qui tollis    
  Quoniam tu solus    
  Note critiche    
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